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Storie di amicizie 'iperbariche'

Quando le relazioni umane vanno oltre la condivisione di una terapia

Storie di amicizie Storie di amicizie

La terapia in camera iperbarica è un trattamento che prevede un numero di sedute della durata di novanta minuti ciascuna, che varia in base alla patologia di cui è sofferente chi vi si sottopone.

Noi pazienti la chiamiamo solo “camera”, affettuosamente.

Qui, attraverso una mascherina si inspira ossigeno che rigenera tessuti e cellule cerebrali danneggiate da traumi di varia natura.

Ci si ritrova ogni giorno nell'atrio d'ingresso, dove prima di entrare si scambiano due chiacchiere, si fa conoscenza, e si scherza un po', per stemperare un'atmosfera che, anche per chi come me è ormai abituata a quel tipo di situazione, è sempre pesante da sostenere.

 

Come una grande famiglia

Durante i tanti cicli di terapia affrontati al centro iperbarico, ho conosciuto tante persone provenienti da tutta Italia. Ognuno, con la sua storia, ha lasciato un ricordo indelebile nella mia memoria.

Lì dentro si diventa come una grande famiglia, si condividono esperienze, timori, ansie.

Quando si è soli con le proprie paure, improvvisamente il tuo compagno di “camera” diventa una persona a cui affidarsi.

È così che si creano amicizie e sintonie profonde, ci si aiuta e ci si incoraggia vicendevolmente.

 

Un amico tra gli amici

Un'immagine in particolare mi sovviene alla mente: in una delle sedute di ossigeno-terapia, mi si era sfilata la mascherina. L'infermiera di turno non ha fatto in tempo ad accorrere in mio aiuto, che Fabrizio, seduto accanto a me, la aveva già riallacciata.

Con Fabrizio siamo a tutt'oggi in contatto, lui è infermiere in un Centro per persone con disabilità fisiche e psichiche di Verona, il suo lavoro è per lui la sua ragione di vita. Mi ha colpito da subito per la sua dedizione verso gli altri, penso che per lui l'attività che svolge ogni giorno sia semplicemente il suo “stile di vita”.

 

L'insegnamento più importante che ne ho tratto

Là condivisione di esperienze difficili che attraversano la nostra vita, oltre a segnarci profondamente, ci mette nella condizione di creare relazioni personali autentiche che non si esauriscono là dove nascono, ma vanno oltre qualsiasi tipo di barriera.

 

 

Chi è l'autrice?

Mirella Madeo nasce a Roma nel 1972 e cresce a Lamezia Terme (CZ), dove si diploma presso il Liceo Linguistico. Successivamente si laurea in giurisprudenza presso l'ateneo “Magna Grecia” di Catanzaro, divenendo legale della famiglia e dei minori. Ama la poesia e nel 1990 vince un concorso indetto dal Comune di San Pietro a Maida (CZ) con una poesia in vernacolo dal titolo Immagini. Adesso vive a Ravenna e attraverso i suoi articoli intende raccontare la città dei mosaici attraverso i suoi occhi e le sue esperienze.


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